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Tabula rasa : I colori di Lalage Nydia Florio
                 invadono lo "Studio Cico"
                   dal 7 al 21 Giugno 2021

I colori di Lalage Nydia Florio Hacker invadono la visione, appaiono allo spettatore senza indugi, in vibrazioni accese che non temono di apparire. Si articolano, si diramano corposi assorbendo l’humus della trama, che inevitabilmente acquista il loro sapore, esempio di come supporto e materia cromatica possono dialogare in maniera simbiotica. “Trame nel colore o colore nelle trame”…Tutto acquista un ruolo intercambiabile. Il colore diventa tessuto…Racconto! Si dirama per tracciare direzioni che svelano l’esperienza dell’esistere. Cromie che si frammentano, si compongono e scompongono per dissolversi in segni fugaci che tracciano un vissuto. Orme impresse, passaggi o forse presagi, che lasciano intendere qualcosa di già accaduto o in divenire. L'artista con le sue opere si fa testimone dell’Impermanenza delle cose, attraverso la manifestazione di una continua metamorfosi espressiva, in luoghi dove è difficile “poter sostare”, poter afferrare il sorgere e il passare di forme e sensazioni in continuo fluire. E’ l'inesorabile transitorietà della vita, che non può essere intrappolata in una forma statica e unica. La libertà di cogliere  l'istante, come un'infinita possibilità di apertura verso nuovi mondi. Le sue sono  forme che sembrano prendere vita da un’origine imprecisata, si percepisce che sono manifestazioni di una “superificie” che suggerisce qualcosa di ineffabile. La superficie che acquista una fondamentale importanza nelle serie di piccole tele assemblate, concepite per essere”visione unica” di un andamento ritmico narrativo, dove vibranti tocchi cromatici guizzano incessanti in concretizzazioni materiche o in segni, che acquistano la forza espressiva di ideogrammi a carattere comunicativo. E’ un effluvio espressivo, che sembra quasi far tremare o forse vibrare, l’equilibrio compositivo e l'andamento spaziale. Questi piccoli pannelli disposti in ordine sequenziale, con uno sguardo più attento, sembrano muoversi e spostarsi continuamente dalla loro postazione originaria, quasi fossero mossi da una propria forza vitale. Il territorio dell’agire dell’artista è un costante scorrere di stoffe, garze, purpurine…Che trasmettono movimenti sotterranei, suggeriti dalle increspature di fibre nervose, unite, aggregate insieme a formare materiche nervature o lasciate andare, morire, in sfilacciamenti sparsi verso l’esterno. L'agire dell'artista ha labili confini! Il margine che racchiude la rappresentazione è  frastagliato, aperto in infiniti fili sottili che si muovono fusi verso l’esterno. Supporti gracili, stoffe sottili adagiate nello spazio come antichi rotoli di papiri che rivelano antichi saperi al loro dispiegarsi. I perimetri della serie “Arazzi” sono sfaldati, segmentati...Cercano l'esplorazione, in una dimensione dove il concetto di interno ed esterno sembra perdere il suo rigore… Dove “il veduto” sembra sentirsi stretto in una configurazione razionale. L'artista cerca di superare la  dimensione fisica che imbriglia il corpo in mutevoli trame, esplorare l’ignoto e superare il limite che imprigiona e costringe  il movimento. Per viaggiare libera! Incorporando in sé frammenti e memorie di ogni approdo, ogni volta come se fosse una nuova nascita…Un primordio. Ed ecco che si scorgono neri prolungamenti, morbidi andamenti lanosi che si avviluppano in nodi circolari, per adagiarsi all'interno, come se fuoriuscisse da qualcosa che “è altro da sé". Quando ci addentriamo nell'opera, la vita sembra prendere forma autonoma, emergere dalla composizione in avvolgenti efflorescenze di tessuti plastici, duttili e mutevoli. Un tripudio di forme e colori che traboccano dal “di dentro”, da una profondità sconosciuta, non altro che la natura intrinseca delle cose. La ricerca di Lalage Nydia Florio Hacker è una manifestazione multisensoriale, che ci trasporta in un viaggio dove la visione è rapita dalla percezione di opere che vanno oltre l'apparenza di un’estetica cromatica e compositiva, suggerendo differenti stimoli  tramite l’utilizzo attento di differenti materiali. Il suo è un viaggio dove il racconto scorre puro, in una dimensione dove la mente ed il mezzo dell’agire divengono “TABULA RASA”, per accogliere l’impermanente e aprirsi all'infinito.   

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Tiziana Rasile

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